In Occidente si chiamano Anime esclusivamente le produzioni animate giapponesi, mentre in Giappone questo termine è usato per indicare qualsiasi film di animazione in generale. Anime, infatti, è l’abbreviazione di animēshon (アニメーション), parola traslitterata dall’inglese animation.
Gli anime tendono spesso ad essere erroneamente considerati dal pubblico occidentale come prodotto destinato ai bambini. In realtà il target è un pubblico di tutte le fasce di età. Esistono infatti anime che trattano di argomenti molto seri e complessi, destinati di conseguenza a un pubblico adulto.
I generi di anime rispecchiano i rispettivi generi di manga, spesso infatti si tratta di trasposizione animata degli stessi.
Il boom delle serie animate in Giappone è cominciato a partire dagli anni ‘60, quando il numero di serie animate trasmesse ha cominciato a moltiplicarsi progressivamente. Il successo riscosso dagli anime si è talmente esteso da contribuire in larga misura all’economia del paese. Molti personaggi anime hanno iniziato ad essere usati a scopo pubblicitario, incrementando anche la produzione di gadget, modellini, videogiochi e giocattoli di vario genere.
In Occidente il fenomeno degli anime ha preso piede in ritardo rispetto alla loro terra natia, ma ha avuto un’ottima accoglienza di pubblico grazie alla frequente trasmissione televisiva che li ha trasformati in elementi di identificazione generazionale.
Chiara “Midori” S.
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