Il Katakana (カタカナ) è uno dei due sillabari utilizzati per la scrittura della lingua giapponese.
Costituisce, insieme al sillabario Hiragana, l’insieme dei Kana, ovvero il sistema di scrittura autoctono basato sulla fonetica.
I caratteri del Katakana si distinguono per il loro aspetto spigoloso e rigido, molto diverso dai caratteri arrotondati dell’Hiragana.
Caratteristica comune tra i due sillabari è la corrispondenza tra suono e simbolo. Ogni carattere, infatti, corrisponde a un’intera sillaba o a una vocale, con l’eccezione del suono consonantico “n” ン, considerato come una sillaba intera nella fonetica giapponese.
Nell’uso corrente il Katakana è usato per trascrivere sia le parole di origine straniera, compresi i nomi propri (es. Shakespeare viene traslitterato in Katakana シェイクスピア, pronunciato alla giapponese Shekusupia), sia quelle parole prese in prestito da altre lingue e diventate ormai parte della lingua giapponese. Si tratta soprattutto di parole di origine inglese, come ad esempio Business ビジネス (bijunesu), Juice ジュース (juusu), ecc.
Un altro impiego proprio del Katakana è nelle onomatopee, per rappresentare un suono, un rumore o un verso di animale (es. il cane che abbaiaワンワン wanwan, corrispettivo giapponese del nostro bau bau), oppure per enfatizzare un dato elemento all’interno della frase. Per questa sua funzione enfatica lo si trova spesso anche nella pubblicità o nella segnaletica stradale.
Chiara “Midori” S.
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