Onsen (温泉) è il nome giapponese delle terme. Si tratta di vasche di acqua termale che possono essere sia all’aperto che al chiuso, chiamati rispettivamente rontenburo e notenburo.
Gli onsen si trovano solitamente in campagna e sono considerati dei luoghi di rilassamento. Per questo motivo vengono spesso frequentati da coppie e o famiglie che cercano un’occasione per stare insieme e staccare dalla routine lavorativa, pernottando nei vicini alberghi, a conduzione familiare, famosi con il nome di ryokan (旅館). In questi piccoli hotel, oltre a gustare i prodotti tipici della zona fatti in casa, è possibile usufruire di servizi aggiuntivi come massaggi, il tutto finalizzato al rilassamento generale dell’ospite.
Gli onsen ubicati in campagna utilizzano l’acqua proveniente direttamente dalle sorgenti, che è dunque riscaldata geotermicamente, a differenza delle vasche degli onsen di città, dove l’acqua viene artificialmente riscaldata per ricreare la stesso ambiente e atmosfera delle zone rurali.
Mentre fino al periodo Meiji gli uomini e le donne facevano il bagno insieme, al giorno d’oggi ambo i sessi hanno delle vasche riservate agli uni e agli altri, mentre i bambini hanno libero accesso a entrambe le vasche.
Prima di entrare è chiesto ai clienti di lavarsi e sciacquarsi accuratamente nei bagni interni a ogni onsen, in quanto nelle terme giapponesi è usanza entrare completamente nudi, dunque è fondamentale una perfetta igiene personale.
Nella maggior parte degli onsen non è consentito l’ingresso a chi ha tatuaggi. In Giappone, infatti, l’avere il corpo tatuato è prerogativa degli appartenenti alla yakuza (mafia giappponese). Recentemente, però, sono andati aumentando gli onsen che consentono l’accesso a chi porta tatuaggi di piccole dimensioni o non troppo esposti.
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Chiara “Midori” S.
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