Non si conosce l’epoca d’origine precisa degli onigiri, ma le prime testimonianze risalgono al periodo Nara (VIII secolo), dove si attesta di come il riso venisse appallottolato per essere consumato rapidamente, non essendosi ancora diffuso l’uso delle bacchette. In un documento risalente all’XI secolo, Murasaki Shikibu Nikki, si legge di come queste palle di riso (chiamate allora tonjiki o tojiki) venissero comunemente utilizzate nei picnic all’aperto. Altri scritti risalenti al periodo Edo testimoniano l’ampio uso di questa vivanda da parte dei samurai, che erano soliti consumarla come pasto durante le guerre. L’utilizzo della tipica alga, sia come decorazione che come modo per prendere gli onigiri più facilmente in mano, si aggiunse decisamente dopo rispetto alla nascita del piatto, quando essa iniziò ad essere coltivata su larga scala nell’era Genroku (a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo).
Si pensa spesso che queste polpette siano un tipo di sushi, ma i due piatti non sono imparentati né per origini, né per ingredienti, quindi questa concezione è sbagliata. I primi infatti vennero inventati per conservare e consumare facilmente il riso (raramente condito anche solo con un po’ di sale), mentre per il secondo si usava il cereale (preparato con aceto, zucchero e sale) come mezzo per conservare il pesce.
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Francesco M. “El” Fiore
(Image from: http://oishi-des.tumblr.com/)
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