Finora ho viaggiato in Giappone per 5 volte, e dico FINORA perché ho intenzione di tornarci ancora! Ebbene sì, il Giappone mi ha stregato totalmente fin dalla prima volta che vi ho messo piede, a 10 anni, quando sono stata trascinata a Tokyo per via di una breve trasferta di lavoro dei miei genitori.
Per 3 volte sono atterrata a Narita Airport per questo motivo, ma purtroppo, essendo ancora piccola, non mi era concesso di muovermi in autonomia e visitare tutto ciò che avrei voluto.
Nel 2014 e nel 2016 ho deciso di intraprendere dei viaggi più consoni alle mie esigenze sì di turista, ma anche di appassionata di cultura e lingua giapponese (oltre che di anime, manga ecc. ovviamente 😉 ).
Nel 2014 ho deciso di visitare non solo Tokyo, che già conoscevo bene per via della lunga permanenza durante i miei primi viaggi, ma anche le altre maggiori città come Kyoto e Osaka. Cercherò di raccontare quali sono state le mie impressioni su queste diverse, ma ugualmente fantastiche città!
Tokyo è di sicuro la città più grande che abbia mai visto, le linee metropolitane sono tantissime e solo a guardare una cartina vanno in palla gli occhi, però alla fin fine una volta capito il meccanismo e dopo averci fatto un attimo l’abitudine, orientarsi diventa davvero facile. Le indicazioni in inglese non mancano mai e i colori rendono tutto più intuitivo!
Ho visto tanto di Tokyo, quasi tutti i quartieri principali (Shibuya, Ikebukuro, Akihabara, Shinjuku ecc), ma la zona in cui ho lasciato parte del mio cuore è Shinagawa. Lo so, a parte che per l’acquario non è conosciuta, ma è piena di grand hotel dai giardini tradizionali in cui intrufolarsi! E la cosa più affascinante è che si passa dal trovare un lussuoso hotel al trovare, voltando l’angolo, una serie di piccole casette popolari. Sembra di catapultarsi in un mondo completamente diverso semplicemente voltando un angolo!
Ovviamente essendo stata per tanto tempo a Tokyo non mi sono fatta mancare di visitare le più importanti attrattive della città come il mercato di Ueno, il tempio di Asakusa, la Takeshita Dori di Harajuku, la statua di Hachiko a Shibuya e soprattutto, il parco risalente al periodo Edo che si trova a Shimbashi..meraviglioso!! Anche salire sulla torre di Tokyo è stata un’esperienza suggestiva: vedere la città da quell’altezza è davvero affascinante (per chi non soffre di vertigini!!)
A Ikebukuro, poi, hanno aperto il centro Pokémon più grande del Giappone! Un’appassionata di videogiochi dei Pokémon come me non poteva assolutamente perderselo (ok, ho 25 anni e mi diverto ancora con i Pokèmon, chiudete un occhio ;D )
Nel 2016 ho perfino deciso di perfezionare il mio studio del giapponese in una scuola a Ikebukuro (la ISI language school, dove mi sono trovata benissimo e di cui ancora sento nostalgia. (Anche perché, tra le altre cose, aveva delle macchinette di bibite all’esterno davvero ben fornite!).
Una cosa che non potrò mai dimenticare è la gentilezza di un paio di ragazze che mi hanno aiutato a trovare l’edificio della scuola. Dopo il lungo viaggio d’aereo ero stanchissima e facevo fatica a seguire la cartina che mi ero preparata con cura a casa. Ebbene, due ragazze che passavano per strada hanno interrotto quello che stavano facendo non solo indirizzandomi verso la via giusta, ma anche accompagnandomi a destinazione fermandosi nei negozi a chiedere indicazioni!! Solo in Giappone succedono queste cose O_O
Nei miei primi 3 viaggi ho potuto godermi solo Tokyo, o al massimo le vicine località di Nikko, Kamakura (dove ho potuto ammirare il grande Buddha) e la particolare isoletta di Enoshima, dove l’Occidente sembra quasi sconosciuto.
Nel 2014, invece, ho intrapreso un viaggio con un’amica che mi ha consentito di muovermi da Tokyo con il treno ad alta velocità Shinkansen e raggiungere Kyoto.
A Kyoto si respira un’atmosfera molto diversa da Tokyo, il numero di linee metropolitane diminuisce a favore del numero di autobus, che trovo leggermente meno pratici rispetto a quello a cui sono abituata e che potrebbe un po’ spiazzare i turisti. Però, in qualche modo, me la sono cavata! Tanto che oltre al giro della città mi sono spinta a prendere il treno e raggiungere le vicine città di Nara, famosa per la quantità di cervi che girano per le sue strade, e Arashiyama, dove l’enorme foresta di bambù lascerebbe a bocca aperta davvero chiunque!! Essendo autunno, le foglie di acero erano rosso fuoco e offrivano uno spettacolo strabiliante un po’ dappertutto.
Già che c’ero non potevo non visitare anche la magica città di Osaka, e dico magica perché sembra davvero il paese dei balocchi! La sera è completamente illuminata e nelle strade si respira un’atmosfera festosa ogni giorno della settimana. Come primo impatto devo dire che Osaka è di sicuro la città che mi ha trasmesso più entusiasmo e positività in assoluto. Senza contare che gli stand di pietanze locali, come ad esempio gli Okonomiyaki, sono davvero ovunque, e così anche la gente che mangia chiacchierando per strada. Insomma, sembra sempre che si stia festeggiando qualcosa!
In qualsiasi posto sia andata, la cosa che mi sono divertita più di tutto a sperimentare è stata…IL CIBO! Ho provato davvero tantissimi piatti nuovi, dal famoso sushi, al ramen, alla soba, al tonkatsu ecc. fino alle scorpacciate di onigiri che erano un must di ogni serata. Alla sera, infatti, i supermercati svendono la merce fresca che non è stata venduta, quindi come non approfittarne?
Ma ancora più divertente (e bizzarro) è stato andare nei vari ristorantini di Ramen e Udon in brodo. In Giappone è usanza risucchiare gli spaghetti facendo rumore per mostrare apprezzamento, ma per me, che non sono abituata, è stata un’esperienza stranissima (quante risate!!)
Tutti questi posti mi hanno davvero rubato il cuore. Quando vedo un video sul Giappone o anche solo sento nominare i luoghi dove sono stata mi si illuminano gli occhi e vorrei raccontare tutte le esperienze che ho vissuto in quei posti, e sono davvero tante.. Un giorno passato in Giappone è come 10 passati nella propria città, sempre nuove cose da scoprire, di cui stupirsi e di cui sorridere. Aspetto con l’ansia l’occasione di poterci tornare, questa volta avendo approfondito ancor di più la lingua e lo studio della cultura. Adesso non mi basta più vivere il Giappone come semplice turista!
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